Nel mondo del flipping immobiliare, il tempo è tutto. Ogni giorno in più passato tra rogiti, cantieri e annunci in attesa può ridurre il margine di guadagno. Proprio per questo motivo, il rapporto con gli istituti di credito gioca un ruolo decisivo. Capire come gestire il dialogo con la banca, quali mutui privilegiare e come presentare il progetto immobiliare in modo professionale può fare la differenza tra un’operazione fluida e una piena di ostacoli.
Mutuo per acquisto o mutuo per ristrutturazione? Quando si parla di flipping, il più delle volte è necessario affrontare sia l’acquisto dell’immobile sia la sua riqualificazione. Non tutte le banche offrono soluzioni agili per questo tipo di operazioni. Alcuni istituti permettono di accorpare le due voci in un unico mutuo ristrutturazione+acquisto, mentre altri preferiscono erogare la parte relativa ai lavori solo dopo l’avvenuto acquisto.
In questi casi, è fondamentale conoscere in anticipo le tempistiche e la documentazione richiesta per evitare rallentamenti. Avere un piano dei lavori dettagliato, una stima dei costi redatta da un tecnico abilitato e un cronoprogramma realistico aiuta a rendere più credibile il progetto davanti alla banca.
Durata breve, condizioni chiare Nel flipping immobiliare, il mutuo non è uno strumento da tenere a lungo. Spesso si tratta di finanziamenti a breve o brevissimo termine, con la previsione di estinguerli alla vendita del bene. Alcuni istituti offrono formule specifiche per investitori immobiliari, con durate inferiori ai 10 anni, piani di rientro flessibili e possibilità di estinzione anticipata senza penali.
La chiarezza su questo punto è essenziale. Un mutuo standard a 20 o 30 anni può avere tassi più bassi, ma penalizza in termini di rapidità e libertà operativa. Meglio optare per formule “aggressive” ma adatte alla logica del flipping, anche a costo di tassi leggermente più alti.
Anticipo e garanzie: come si valuta un’operazione di flipping Gli istituti di credito, per quanto interessati a finanziare operazioni immobiliari, devono valutare il rischio. E in questo campo, l’esperienza fa la differenza. Presentarsi con un team strutturato, come quello di Ademas, che gestisce direttamente ogni fase del progetto e coordina impresa, progettisti e fiscalisti, offre un’immagine solida e credibile.
È utile predisporre una presentazione sintetica dell’intervento con:
– valore di acquisto
– stima dei lavori
– valore atteso post-ristrutturazione
– analisi della domanda nella zona
– strategia di uscita (vendita a target specifici)
Inoltre, dimostrare di avere una parte di capitale proprio da investire (anche solo il 20-30%) migliora l’accesso al credito e rende l’operazione meno esposta.
Velocità: la chiave del vantaggio competitivo Il vero vantaggio competitivo si gioca sul tempo. Chi riesce a ottenere l’ok della banca in pochi giorni parte in anticipo, acquista prima, ristruttura prima e vende quando il mercato è ancora favorevole. Per questo motivo è utile costruire nel tempo un rapporto continuativo con uno o due istituti bancari, anche locali, che conoscano la serietà dell’investitore e del team operativo.
Ademas, in questo contesto, può rappresentare un alleato chiave per dialogare con la banca, preparare la documentazione necessaria, definire il piano lavori e rendere l’operazione finanziabile nei tempi utili. Non si tratta solo di ristrutturare, ma di farlo nei tempi giusti, con le condizioni migliori e senza intoppi.